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Vision

 

Le vision vanno benissimo se si tolgono l’etichetta di “vision”, ma vanno ancora meglio se, fedeli al loro nome, fanno vedere invece che annunciare. Ci si riesce molto meglio se invece di supremi valori e obiettivi inarrivabili si fanno vedere cose della vita, piccole cose che stanno per cose e valori più grandi. Questo è il nostro modo di vedere il mondo:

Il nostro principale obbiettivo è quello di far riscoprire all'essere umano se stesso. Quell'umanesimo quasi scomparso che deve ritornare.

Attraverso azioni di cittadinanza attiva quotidiane tentare

Il ritorno all'appartenenza perduta, il nostro viaggio è alla ricerca dell'appartenenza dell'uomo nella casa comune.

L'identità è un percorso non è un atto, dipende sempre dalla strada che si fa.

Viaggio, conoscenza, confronto.

Siamo partiti da una esperienza, piccola ma significativa, di un gruppo di genitori che volevano rendere migliore l'ambiente per i propri figli.

Siamo cresciuti nel numero e abbiamo deciso di voler rendere migliore il futuro di tutti i figli.

Testardi, fantasiosi, sognatori, concreti.

Convinti di poter mandar via il freddo attorno ai cuori.

Coscienti della forza dell'azione civica come potere dirompente del cambiamento.

Il nostro primo motto è stato arrabbiati ma innamorati, arrabbiati della deriva solitaria ed egoista della visione che molti hanno della vita, ma innamorati della speranza nell'uomo.

Rinascere dalle ceneri e ritrovare un'appartenenza.

Missione o visione, tentare di portare il maggior numero di persone fuori dalle proprie case per impegnarsi nei nostri progetti, far comprendere che il nostro spazio non finisce sul cancello di casa, ma il mondo è il nostro spazio.

Curarlo e custodirlo è un nostro dovere.

Ma nel contempo dobbiamo ragionare assieme sul come fare. 

Non dobbiamo pensare al nostro piccolo fare quotidiano, ma pensare assieme al grande fare generale. Non possiamo costruire e vivere una gamba del tavolo, ma dobbiamo costruire e pensare a tutto il tavolo.

In questi anni abbiamo tentato di incendiare la prateria che avevamo trovato arida e secca, e fin qui ci siamo riusciti, ma di certo non siamo arrivati.

Ci sentiamo dei privilegiati perchè abbiamo sempre incontrato una grande bellezza.

"Ab assuetis non fit passio" è il nostro motto.

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